SISTEMA
VSITALIA
|
Scrivi
all'autore
Scrivi
a VsItalia
Contatti:
|
tag: autore autori
salute sanità cuore cardiaco malattia malattie mortalità organizzazione
programmazione Direzione Sanitaria Toscana Legge Regione regionale tassi
standardizzati carta dei servizi soddisfazione monitoraggio health care author
authors heart disease mortality Cause of death
and expectation of life
longevity indicators of health care.
L’analisi dei dati di mortalità è
uno degli strumenti più frequentemente
utilizzati per valutare lo stato di
salute delle popolazioni.
L’analisi epidemiologica della
mortalità necessita di un attento
e sistematico approccio nell’affrontare un
evento, l’evento
morte, che mantiene sia valenze negative, se effetto di un vacuum sanitario o sociale, sia contenuti filosofici o religiosi, quando
naturale exitus di vita.
Con adatti strumenti statistici ed
una base dati il più fedele possibile alla realtà, si riesce a delineare un
quadro attendibile del fenomeno studiato.
Ne deriva la possibilità di
scattare un'istantanea dell’evento
su base territoriale e su
stratificazioni via via sempre più attente alle componenti naturali,
demografiche, geografiche e sociali.
continua…
Il confronto tra immagini di
territori diversi o dello stesso territorio in tempi diversi, mappa l’evento
nel suo trend geografico o temporale, fornendo indicazioni di politica
sanitaria. Come di fronte ad un preparato biologico ed alla scelta delle sue
colorazioni, così è possibile, con strumenti statistici, attuare azioni di
increase o decrease di particolari che, evidenziati, permettono, una volta
recuperata la visuale d’insieme, la conoscenza di alcuni dei significanti
epidemiologici del fenomeno.
In Italia, la raccolta dei dati di
mortalità tramite la compilazione delle schede di morte, oltre che un obbligo
di legge, è diventata ormai una tradizione consolidata. Molti sforzi sono
stati fatti al riguardo per sensibilizzare i medici alla corretta indicazione
della natura e delle cause di morte, elemento che travalica la valenza
burocratica dell’adempimento e che fornisce, invece, le informazioni
basilari per il “data warehouse” epidemiologico.
La successiva codifica delle cause
di morte con codici ICD99, manuale fino al 1994 e semiautomatica
(80% circa) successivamente, permette l’archiviazione di serie storiche di
dati analizzabili in via informatica.
Una sperimentazione di doppia
codifica su schede di morte di alcuni mesi del 1995 individuava un fattore K,
coefficiente di raccordo causa-specifico (“bridge coding”), necessario al
confronto dei dati di mortalità di periodi interessati da diverse codifiche23.
continua…
|
La base dati così ottenuta,
stratificabile per anno, sesso, territorio, causa di morte, fascia d’età
fornisce un valore che è riferibile al numero assoluto di eventi morte. Il dato
grezzo va interpretato alla luce degli indicatori specifici di settore: tassi
grezzi e standardizzati diretti o indiretti, tassi specifici per fascia o per
causa, speranza di vita, anni di vita potenziale persi, influenza della causa
di morte sulla variazione della speranza di vita, mortalità cosiddetta
evitabile, significatività statistica delle variazioni etc.
Sono appunto i confronti delle
differenze territoriali o temporali di questi indicatori che individuano i
trend da considerare importanti per l’analisi storica e l’indirizzo delle
future politiche sanitarie sia a livello locale sia a livello provinciale, di
macro area o regionale.
Già nel XVII° secolo nel Regno
Unito si effettuavano studi di mortalità ed in particolare sulle differenze
per sesso, età e stagionalità finché nel 1854 J. Snow studiando le numerose
morti per colera verificatesi nella città di Londra ne individuava una
relazione con l’approvvigionamento idrico alla pompa in Broad Street prima
ancora della scoperta dell’agente etiologico: era nata l’epidemiologia
moderna proprio a partire da dati di mortalità37. La topografia degli eventi morte,
ancor prima delle conoscenze scientifiche, aveva permesso di identificare un bisogno
sanitario e di operare le scelte decisionali utili al suo soddisfacimento.
continua…
|
continua…
In epoca più recente, oltre che
analizzare i dati di mortalità per individuare con maggior precisione bisogni
sanitari storici od emergenti, gli indicatori di mortalità sono considerati,
pur con alcuni limiti, tra i migliori strumenti per la programmazione
sanitaria:
·
Mays et al (1992)24 notano che "molti studi hanno prodotto
risultati che supportano l'uso di dati di mortalità come indicatore di
morbosità";
·
Sheldon et al (1993)36
dichiarano che non utilizzare i dati di mortalità "significherebbe
scartare il migliore proxy di morbosità disponibile";
·
Frohlich e Mustard (1994)17
evidenziano che "il tasso di mortalità standardizzato viene giustamente
visto come una misura di stato di salute";
·
“Il tasso di mortalità prima di 75
anni, è generalmente considerato il miglior proxy singolo dei bisogni di
salute di popolazione attualmente disponibile”12, 15, 8, 33, 39;
·
“una elevata mortalità riflette un
peggiore stato di salute ed un maggior bisogno di assistenza sanitaria”28.
Anche se l'uso di proxies di bisogno di salute derivati dai
dati di mortalità è stato criticato come inappropriato per l'allocazione di
risorse poiché essi “non tengono conto della povertà e di altri aspetti dello
svantaggio sociale”5, 16, 21, è tuttavia possibile avere un quadro
delle disparità di salute legate alle condizioni sociali ed economiche
correlando queste ultime e gli indicatori di mortalità come ottimamente
realizzato nello Studio Longitudinale Toscano
“Condizione socio-economica e mortalità in Toscana” della Regione
Toscana38.
continua…
Sempre in ambito di programmazione
sanitaria, la crescente spesa per l’assistenza sanitaria, i ridotti flussi
finanziari alle Regioni e lo strutturale ritardo nella loro erogazione obbligano a farsi
maggiormente carico della massimizzazione dei guadagni di salute con i budget
disponibili13.
In ambito di analisi dei dati di
mortalità, molti e diversificati sono stati i set di indicatori utilizzati. In particolare l’indirizzo
specifico delle varie analisi storicamente effettuate suggeriva di porre
maggior enfasi su alcuni indicatori anziché su altri.
Per esempio, la mortalità infantile
è considerata da lungo tempo tra i più importanti indicatori dello stato di
salute di una popolazione. E’ comunque nostro avviso che tale
valore si è notevolmente affievolito nel mondo occidentale a partire dagli
anni 80.
Infatti, a fronte di ridotti tassi
di natalità e di fecondità della popolazione occidentale, sembra emergere una
maggior sensibilità dei tassi di mortalità neonatale ed anche perinatale come
specifici indicatori di assistenza sanitaria specialistica, mentre le
variazioni del tasso di mortalità infantile non sembrano essere veramente
indicative, almeno in condizioni di normalità e con riserva per alcuni
territori del meridione anche geograficamente deputati a sostenere l’impatto
dei recenti flussi immigratori.
Alla luce di queste considerazioni
e della reale possibilità di intercettare i fenomeni correlati alla mortalità
infantile utilizzando le analisi delle patologie congenite e perinatali per
la fascia d’età 0-4, l’indicatore mortalità infantile non è stato da noi
utilizzato.
continua…
|
Già nel 1976 Rutstein, parlando di
“evento sentinella” come di quella malattia o morte che si sarebbe potuta
evitare con un buon funzionamento del sistema, cominciò ad introdurre
l’importante capitolo della cosiddetta mortalità evitabile34.
Evitabile cioè con una prevenzione di tipo primario, secondario o con
adeguata assistenza diagnostico-terapeutica. Da un iniziale e molto vasto
insieme di cause di morte, ben presto si manifestò l’esigenza di accorpare e
sfoltire le patologie interessate agli eventi evitabili e di valutare gli
effetti di questi nelle classi di età dove una prevenzione di vario tipo
avrebbe sortito il miglior risultato. Lo studio Prometeo–Atlante della
Sanità Italiana10, 11, vari studi ISTAT22 e
dell’Istituto Superiore della Sanità vanno appunto in questa direzione.
Per noi è veramente difficile non
considerare evitabili tutte quelle morti che derivano da un bisogno non
soddisfatto; per questo SISTEMA VSITALIA calcola la mortalità evitabile nel
range d’età 5-65 per tutte le cause di morte del set
considerato significativo. Sarà quindi possibile valutare sia le morti
strettamente considerate evitabili sia eventuali altri bisogni sanitari.
L’indicatore “speranza di vita alla
nascita” è quello che negli ultimi decenni ha maggiormente rappresentato il
miglioramento dello stato di salute della popolazione Italiana mostrando un
continuo incremento sia per i maschi che per le femmine. Gran parte di questo
incremento è probabilmente dovuta al miglioramento delle condizioni
igienico-sanitarie della popolazione anche in seguito al diffuso
miglioramento delle condizioni economiche oltre che dell’assistenza sanitaria
in toto.
continua…
|
L’influenza della causa di morte
sulla variazione della speranza di vita è da noi calcolata sia secondo il
metodo Pollard30, 31, che valuta tutte le cause di morte per ogni
fascia d’età, sia secondo un metodo causa-specifico per ogni fascia d’età,
metodo questo che permette il confronto tra vari territori.
Gli altri indicatori specifici di
settore come tassi grezzi e standardizzati diretti o indiretti, tassi specifici
per fascia o per causa, anni di vita potenziale persi, restano sempre e
comunque tra i più utili strumenti di indagine.
Nel nostro lavoro è possibile
valutare la significatività statistica delle variazioni di alcuni indicatori
sia in senso sincronico (tra territori diversi) sia in senso diacronico (tra
periodi diversi dello stesso territorio) con l’utilizzo di alcune tabelle
che, calcolando gli intervalli di confidenza al 95% o al 99%, indicano, con
un intuitivo sistema di semafori, se i valori confrontati sono in un range di
non significatività oppure sono significativamente superiori od inferiori (IC
over-lap).
SISTEMA VSITALIA by MdP, pur non potendo
esaurire, a causa delle sue limitazioni, la estrema complessità e specificità
del settore analisi dei dati di mortalità, tenta di fornire un elementare
sistema automatico di confronto e valutazione degli eventi morte nel tempo e
nello spazio.
torna
all’inizio…
|
|